domenica 1 novembre 2009

international fall party


Una decina di giorni fa parlavo di dipendenze, passioni ed ossessioni... tra le passioni degli Americani dobbiamo aggiungere l'autunno - fall, come di solito lo chiamano. A partire dall'inizio di ottobre, qui tutto si tinge di arancio, o per natura o perché è l'uomo a provvedere. E i menu di tutti i vari bar, pub, eccetera, tutto viene adeguato, inserendo varianti con zucca e cannella a profusione.
Siccome qui qualsiasi scusa è buona per organizzare un party, ecco che ci siamo ritrovati a passare una serata tipicamente americana, in una casa tipicamente americana, circondati da una trentina di persone provenienti dai vari angoli del mondo. Tailandesi, sud-coreani, cinesi, arabi, italiani - noi - e americani, ovviamente. Piatto principale era il chili, sorta di ragù con aggiunta di fagioli e leggermente piccante; nonostante la panna acida e il formaggio aggiunti a freddo, il risultato non è stato sgradevole. A fare da complemento pane di mais e dolce di zucca - con cannella, ovviamente. Ebbene sì, devo ammettere di aver declinato l'offerta di un biscotto allo zenzero: quando ne sento il sapore nelle tisane ho sempre il timore che sia rimasto del detersivo nella tazza...
Momento più entusiasmante della serata: intagliare le zucche per farne dei Jack-o'-lanterns, ossia la famosa zucca di halloween con la candela dentro. All'inizio erano i bambini a lavorarci, ma poi i grandi hanno preso il sopravvento, traendone evidentemente un divertimento perfino superiore. Le migliori erano cinque ragazze degli Emirati Arabi, che con il capo perfettamente avvolto in shador di Fendi hanno lavorato alla zucca più grande tra le sette presenti, cantando allegramente il proprio entusiasmo. Il tutto si svolgeva in un tipico garage americano, dove non poteva mancare neppure la classica targa d'auto con il cognome dei padroni di casa.
Peccato che gli asiatici abbiamo una strana abitudine: quella di andar via non appena finita la cena. Così, scattate circa un milione e mezzo di foto di gruppo con le nostre opere d'arte, sono tornati tutti a casa. Erano le 21:30. Hanno resistito almeno una mezzora più del solito!
Una bella serata, comunque, una di quelle che ti fanno liberare la mente per un paio d'ore - se non consideri il fatto che devi parlare inglese e, ancor più faticoso, cercare di capire quello che gli altri, a volte anche meno abili di te, cercano di dirti. Unico rammarico riguarda la pioggia insistente, che ci ha privati del tipico falò autunnale e del dessert in programma: smores, ossia marshmallow arrostiti e poi messi tra due crackers di grano. Non che sia molto persuasa sulla loro bontà, ma almeno per una volta nella vita mi sarebbe piaciuto fare come Qui Quo e Qua durante i loro campeggi con le Giovani Marmotte!

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