A volte accadono delle cose strane. Ad esempio, un giorno una giovane coppia prende appuntamento per visionare un casa in affitto, ritrovandosi invece a confrontarsi con qualcosa che non avrebbero certo immaginato. Una storia raccontata da un vecchio ritaglio di giornale appeso ad un muro, incorniciato tra una quarantina di foto di bambini di due diverse generazioni. E' la storia di un uomo di settant'anni. Per più di venti ha lavorato, insieme a sua moglie, in un negozio di chincaglierie e gadget universitari in un negozio all'angolo tra due delle vie più centrali della città. Ma un giorno la grande società che controlla l'università, e quindi forse metà della città stessa, ha comperato l'edificio in cui il negozio era collocato da più di mezzo secolo, ed ha deciso di abbatterlo per farne un nuovo centro provvisto di negozi ed uffici. E' quella nuova palazzina che ora vedo ogni volta che esco dal cancello principale del campus. Sono passati 25 anni da allora, e quell'uomo e sua moglie hanno scoperto che nella loro casa non c'è posto per due pensionati, così ora lui passa le giornate in un rudimentale ufficio immobiliare fai da te, ricavato da una porzione di una delle casette che affitta con contratti annuali. Divano, cucina ben accessoriata, internet, cuffie weirless e monitor per la sorveglianza.
E' la storia di un uomo di settant'anni, che vive in un mondo in cui forse non si è più capaci sd essere o sentirsi qualcuno se non si ha un lavoro, qualunque esso sia.
E' la storia di un uomo di settant'anni, che vive in un mondo in cui forse non si è più capaci sd essere o sentirsi qualcuno se non si ha un lavoro, qualunque esso sia.
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