Giri su Facebook e trovi la Home Page piena di link divertenti, video di animali che fanno cose strane, fotografie di culi seminudi, pannelli a fondo nero con scritte fluorescenti dai contenuti banali. Accendi la televisione, ed ecco quattro oche starnazzanti sedute nel salottino, un paio di figurini asessuati che giocano ai padroni dell'arem, un gruppetto di galline spennate che si agitano nell'aia mostrando tette e quant'altro, ed un telegiornale in cui la notizia più seria avverte del raffreddamento del povero passerottino presidenziale. E se poi hai la cattiva idea di sfogliare un quotidiano, ti piovono addosso titoloni minatori e foto di automobili di lusso. Va tutto benissimo. Siamo tutti felici e spensierati. Che bello! Come siamo fortunati!
Ops, ma com'é che quella trasmissione in cui si parlava di temi d'attualità non è più in programmazione? E che fine ha fatto la giornalista bionda che leggeva le notizie ogni sera? E come mai nelle ultime due settimane, ogni volta che passo vicino la fabbrica qui dietro, vedo uomini e donne incatenati al cancello? E perché, nonostante l'economia vada bene e tutti stiano benissimo, a fine mesi non ho più neppure un centesimo nel portafoglio?
Continuiamo a dirci che siamo bravi, che stiamo bene, che non c'é nessun problema. Continuiamo a pensare che l'unica ombra nel paradiso terrestre in cui viviamo è rappresentata dal fatto che il nostro favorito è stato eliminato da Amici.
Quando chiedo a mio nonno " Nonno, ma tu dopo l'8 settembre cosa hai fatto?", lui mi risponde "Il partigiano". E mentre me lo dice, sorride, e gli brillano gli occhi. Anche a me. Ma i miei lo fanno perché pieni di lacrime. E allora, a quel punto, vorrei chiedergli "Ed è questa la libertà per cui hai rischiato la tua vita?". Eppure non lo faccio, perché so che, purtroppo, neanche lui capirebbe adesso... e allora resto in silenzio, con le mie lacrime mute che diventano sempre più amare. A volte, però, cadono giù; ma da sole; in silenzio. Perché ora, nel mio mondo, non c'é spazio per loro.
Ops, ma com'é che quella trasmissione in cui si parlava di temi d'attualità non è più in programmazione? E che fine ha fatto la giornalista bionda che leggeva le notizie ogni sera? E come mai nelle ultime due settimane, ogni volta che passo vicino la fabbrica qui dietro, vedo uomini e donne incatenati al cancello? E perché, nonostante l'economia vada bene e tutti stiano benissimo, a fine mesi non ho più neppure un centesimo nel portafoglio?
Continuiamo a dirci che siamo bravi, che stiamo bene, che non c'é nessun problema. Continuiamo a pensare che l'unica ombra nel paradiso terrestre in cui viviamo è rappresentata dal fatto che il nostro favorito è stato eliminato da Amici.
Quando chiedo a mio nonno " Nonno, ma tu dopo l'8 settembre cosa hai fatto?", lui mi risponde "Il partigiano". E mentre me lo dice, sorride, e gli brillano gli occhi. Anche a me. Ma i miei lo fanno perché pieni di lacrime. E allora, a quel punto, vorrei chiedergli "Ed è questa la libertà per cui hai rischiato la tua vita?". Eppure non lo faccio, perché so che, purtroppo, neanche lui capirebbe adesso... e allora resto in silenzio, con le mie lacrime mute che diventano sempre più amare. A volte, però, cadono giù; ma da sole; in silenzio. Perché ora, nel mio mondo, non c'é spazio per loro.
Nessun commento:
Posta un commento